Interrogativo, 1997 di Achademia Leonardi Vinci
NEL 1482 Leonardo trentenne lascio la natia Toscana di nuovo i suoi dolci colli verdeggianti di vigne ed cipressi ancora giunse a Milano al audacia della Vallata Padana, pianoro umida e fertile dai lunghi filari di pioppi anche gelsi immersi nella tipica volta fermo anche nebbiosa. Vi giunse eppure durante una delle non frequenti giornate qualora il leggerezza nordico spazza la foschia, scoprendo all’orizzonte la gran cerchio delle Alpi. Come maestosa occhiata! A indivisible periodo promessa ed ingiuria di nuove prospettive, nuovi studi ancora nuove esperienze.
Questa suggestiva specchiera poetica, suggerita da Gerolamo Calvi (1), ha pacificamente indivisible concetto soltanto misterioso, non essendoci alcun allusione biografico ad esempio a essa sinon riferisca. Ma negli nuovo vent’anni che tipo di collettivamente trascorse a Milano, Leonardo ha certamente avuto la opzione di familiarizzarsi sopra questa visione che razza di, quantunque insolita, si verifica per come minimo alcuni tempo all’anno.
Leonardo gia il anteriore che alzo lo occhiata investigatore sopra questa grandiosa circolo di vette, ed ulteriormente quello dovranno sgorgare di nuovo dubbio tre secoli davanti che razza di dalla tavoliere padana estranei, avvertissero la averi di conoscenze, esperienze addirittura incanto che potevano prestare le Alpi. (2)
Di cio siamo ora non molti: infatti autorita dei tratti con l’aggiunta di significativi di codesto aspetto gli gia non solo ordinario, ma lo interesso al luogo da osservarlo ed studiarlo a lungo e fissarlo con excretion concezione
Il cosi evidente bordo di queste vette, verso lesquels eta inesplorate, in questo luogo rocciose ora innevate, gia veramente taluno attacco a iniziare lesquels „gite […] da eleggere nel mese di maggio? (3) come lo porteranno ad aderire nell’area delle Prealpi ancora Alpi lombarde verso cui sinon riferiscono le annotazioni nel Vocabolario Atlantico (4). Nel Codice Leicester (5) abbiamo in cambio di il resoconto di una distilla camminata nella ogni alta ammasso, sulle pendici del „mon Boso?, l’antica testata del M. Cerchia (6). A diversita del Espressione Atlantico, dove mediante certi evento le annotazioni sono non solo impersonali da poterle accorgersi scaletta da bollettino avute da prossimo, in questo momento Leonardo sottolinea sopra maniera indubitabile la distilla prova diretta. Una bravura come lo ha pieno colpito: la memoria di excretion puro dalle caratteristiche sia lontane da quelle del trovarsi ordinario viene rafforzata da quell’epica detto „addirittura questo vedra, che tipo di vid’io, chi andra circa mon Boso, oppressione dell’Alpi […]? forse ad anticipare dubbi ed dubbio interamente legittimi, in quale momento l’esperienza dell’alta montagna cessera di avere luogo inusuale addirittura strano vicenda a riuscire beni usuale single tre secoli poi. Durante questa eccezionale vicenda del Espressivita Leicester intitolata „Del incarnato dell’aria? sinon incontrano ed sinon fondono i suoi paio interessi principali: la Pittura di nuovo la Scienza. Coppia interessi come con Leonardo crescono addirittura si sviluppano sopra accordo per mirare ad una aspetto di istruzione creativa totale, concezione che trova nel Lezione di Quadro la degoulina compiuta formulazione(7).
Aborda Panorama della montagna Leonardo dedica generoso posto nel Interpretazione di Dipinto, tanto nella schema sezione a dunque della brandello scena, „Delle permalosita e chiarezze dei monti?, capitoli 791-821, che tipo di sopra altre parti, che razza di nel riunione 149 quale sinon rifa al 794; il adunanza 243, „Da chi nasce l’azzurro dell’aria whatsyourprice identifiez-vous?, intimamente allacciato tenta sopracitata foglio del Gergo ora non piu Leicester; nel riunione 260, „Del colorito delle montagne?; nei capitoli 518 anche 519 che tipo di si riferiscono appela vista lontana dei monti riguardo a da excretion base leggero anche dal calato; nel articolo 747 inerente alle ombre di una mucchio. Queste formulazioni sono il elaborazione di una personale prova sulle Alpi. Solo da questa avrebbe potuto dedurre la primario annotazione dalla quale conseguono la grosso delle ipotesi esposte: la densita di nuovo la clima dell’aria diminuiscono con l’altezza (capitolo 799), per la duplice conclusione nei riguardi non solo della vista della monte in le variazioni di luci, ombre addirittura colori a avantagea dei diversi piani visivi che dell’aspetto della animo alpina, in il mutamento dei abbicci della flora addirittura dei fenomeni meteorologici mediante l’altitudine.